Selezionatore si diventa.! Non vi è un percorso universitario dedicato specificatamente alla preparazione professionale di questa importantissima figura, nonostante il supporto della formazione post-universitaria fruibile in differenti forme.
Provenendo da ambiti anche molto diversi fra loro, i selezionatori riescono a prestarsi alla mansione, con una sfera di competenze che risulta strettamente dipendente dalle esperienze maturate in itinere. Questa particolarità fa sì che risulti difficile stabilire i criteri di valutazione di un buon selezionatore, dal momento che il candidato pondera la scelta connessa alla proposta anche in funzione della persona che la offre. Suggerimento è analizzare non solo le performance, ma soprattutto il background.
Ad effettuare i colloqui provvedono professionisti che hanno conoscenze ed obiettivi, soventemente, definiti caso per caso. Di certo è capitato a diversi di confrontarsi con almeno uno dei selezionatori qui individuati.
Obiettivo della trattazione è suggerire le riflessioni che possano aiutare ad eliminare o attenuare quella sensazione di disagio tipica del colloquio di lavoro. Per far ciò ho tenuto in considerazione le informazioni necessarie al candidato, che è sempre colui che deve ottenere benefici dai 12 argomenti Aknale.
Affrontando serenamente la selezione si hanno maggiori possibilità di risultare il profilo ricercato. Nel caso in cui non si ottenga alcuna proposta di lavoro, il colloquio sostenuto avrà comunque contribuito ad acquisire confidenza con la situazione e padronanza di sé, le quali sono fondamentali per poter proseguire la propria ricerca di un’occupazione in maniera consapevole. Non è una banalità affermare che la ricerca di una occupazione è anch’essa un lavoro. Impegnativo e per il quale il candidato deve spendere energie ed anche ingegno.
Prima di sostenere il colloquio chiunque dovrebbe avere la premura di ricercare informazioni sul selezionatore che si troverà ad avere di fronte, tramite profilo social ad esempio. Sicuramente non sarà difficile trovarlo!
I nostri selezionatori pubblicano spesso e volentieri post che fungono da valido supporto al candidato. Non è detto che siano sempre cauti nel farlo e qualche condivisione, guidata dall’istintività (che dovrebbe essere estranea a chi è “il biglietto da visita dell’azienda”) evidenzia caratteristiche del professionista utili a chi deve affrontarlo ed anche “conquistarlo”.
Ipotesi di base: primo colloquio in azienda con una delle tipologie sotto elencate. Infatti, nel caso fossero previsti più step, si incontrerebbero questi selezionatori in ordine differente.
Selezionatore – titolare dell’azienda
Spesso il titolare si improvvisa anche selezionatore e ciò nelle piccole realtà è la prassi, per questioni organizzative e di economicità.
Quando, anche nelle realtà più grandi, la stessa figura effettua i colloqui bisogna osservare che, nel caso si tratti di avvenimento non occasionale (quindi si “baypassa” frequentemente l’ufficio HR), si manifesta poca fiducia negli addetti ai lavori.
Tuttavia ciò non è di primaria importanza, né può esser considerato necessario approfondire oltre. In questo momento la nostra attenzione è focalizzata sulle informazioni di cui necessita il nostro candidato.
Questi, dopo aver appurato che il titolare ricoprirà il ruolo di selezionatore, avrà ben chiaro il dato di fatto che la sua figura interessa anche i vertici, quindi potrebbe trarne vantaggio. Il titolare si soffermerà sulle qualità della sua “casa” e sui futuri obiettivi (che saranno ovviamente in crescita!), cercherà di affascinare il candidato, se lo reputa un talento sulla base delle prime impressioni. A tal proposito non vi sono molti titolari che tardano a dare un giudizio immediato. Volendo riempire una posizione vacante, non potranno che velocizzare il processo di selezione e di conseguenza l’elaborazione di un proprio giudizio.
Non crediate che possa parlarvi dettagliatamente di aspetti squisitamente tecnici riguardanti l’inquadramento, perché quello per il selezionatore – titolare è di competenza esclusiva dell’ufficio paghe.
Non lascerà trasparire eventuali problematiche ambientali all’interno dell’ufficio di destinazione o, se lo farà, ve la porrà come una grande sfida e le uniche informazione che probabilmente potrà fornire più dettagliatamente saranno quelle relative alla mansione, rimandando ulteriori chiarimenti ad un secondo colloquio tecnico con il responsabile diretto dell’ufficio.
La condizione del candidato sarà, quindi, sottoposta ad un giudizio abbastanza soggettivo e le informazioni saranno lacunose, ma la presentazione del titolare è la presentazione dell’azienda. Farsi un’idea sul contesto lavorativo sarà relativamente più immediato, perché già si è potuto conoscere il vertice.
Selezionatore – profilo tecnico-operativo
Per profilo tecnico intendo il selezionatore con background tecnico che non ha sviluppato, se non raramente, qualità comunicative e che cerca di andare diritto al sodo, soffermandosi sulle competenze specifiche del candidato. Il selezionatore tecnico è in questo caso, quindi, il responsabile diretto dell’ufficio. Quello che sa bene di cosa necessita il team e che figura ricercare. Saprà fornire una dettagliata definizione delle attività inerenti la mansione e la posizione vacante, cercherà di entrare in sintonia con il candidato, per comprendere se possa essere la persona giusta da affiancare al resto del suo team, onde evitare di introdurre qualcuno che possa rompere gli equilibri preesistenti.
In merito ai dettagli sull’inquadramento in questo caso non è frequente che il selezionatore sappia molto di più di quanto stabilito dal budget di cui dispone, quindi sarà poi l’ufficio paghe o HR a fornire i chiarimenti necessari, solo al momento dell’inserimento a meno che il candidato non sottolinei l’importanza di questi dati.
Il vantaggio di conoscere il probabile futuro responsabile sta nel fatto che si ha già di fronte la persona che impartirà le direttive, quindi anche la chiarezza espositiva e le emozioni scaturire dal colloquio risulteranno fondamentali in caso di esito positivo del colloquio per valutare una eventuale proposta di lavoro.
Selezionatore – profilo umanistico-psicoattitudinale
Spesso all’ufficio HR si prestano i profili di stampo umanistico, i quali in virtù di questa formazione, risultano essere quelli che più agevolmente mettono il candidato nella condizione di sentirsi a proprio agio, ciò perché sono in grado di valutare immediatamente gli aspetti squisitamente caratteriali.
Difficile che il selezionatore di formazione umanistica possa fornire le informazioni tecniche inerenti la mansione, soprattutto se si tratta di azienda di medio-grande dimensione. L’inquadramento contrattuale verrà esposto sommariamente perché questo selezionatore mira a inquadrare la persona, oltre al professionista e l’impegno sarà volto principalmente in quella direzione.
Non pensiate che possa trasparire l’impressione che avete fatto, questo profilo è certamente capace di mantenere un atteggiamento imperscrutabile.
Selezionatore – intermediari (agenzie di selezione)
Quando il servizio di selezione viene affidato ad intermediari questi hanno un obiettivo: trovare la figura corrispondente il più possibile a quella della ricerca commissionata dall’azienda.
L’intermediario fa una accurata scrematura CV, basata sulle competenze specifiche e le ambizioni lavorative dei candidati. Se il contratto è redatto direttamente dall’azienda, quindi non tramite contratto di somministrazione per esempio, non saranno assolutamente in grado di darvi informazioni sull’inquadramento.
Effettuare il colloquio con l’intermediario e come farsi scattare una fotografia, per cui è necessario essere reattivi e mantenere altissima l’attenzione del nostro interlocutore nei nostri confronti perché, di norma, i competitors sono numerosi.
Questo è il primo step, poi, in azienda, ci si troverà di fronte ad un altro selezionatore.
Selezionatore – profilo economico-amministrativo
Il profilo economico-amministrativo è quello che avrà certamente confidenza con gli aspetti prettamente monetari e quindi saprà fornire una descrizione piuttosto accurata dell’inquadramento contrattuale previsto, ma sarà lontano dai tecnicismi della mansione cui adibire il profilo ricercato per la posizione vacante, se non dopo aver accuratamente raccolto informazioni.
Quando questo avviene il quadro della situazione può risultare definito abbastanza chiaramente, nonostante questa tipologia non si interesserà agli aspetta comportamentali.
È caratterizzato da una velocità di pensiero che gli consente di esprimere un giudizio abbastanza in fretta sul candidato. Obiettivo del selezionatore economico è l’efficienza.
Quanto sopra ha lo scopo di imparare a porsi, nei confronti del selezionatore, sì con umiltà (come dovrebbe avvenire anche nell’ordinaria amministrazione della vita lavorativa quotidiana) ma con determinazione ed anche cercando di carpire immediatamente le caratteristiche di chi ci valuta, per fare altrettanto!
Concluderei questo argomento elencando alcune delle domande da rivolgere in sede di colloquio, ricordando che alcune risulteranno ovvie per i più esperti, ma Aknale punta a soddisfare il maggior numero di lettori, soprattutto quelli alle “prime armi”!!!
A queste domande non saranno in grado di rispondere tutti i selezionatori, per tutto quanto scritto in relazione alle varie tipologie.
- Tipologia di inserimento previsto (stage, tempo determinato, tempo indeterminato, ecc..);
- Contratto collettivo nazionale applicato dall’azienda;
- Periodo di prova, ove previsto;
- Orario di lavoro (se possibile usufruire dell’home working o dello smart working);
- Welfare;
«Ogni uomo è un abisso, e dà le vertigini a guardarci dentro.»
Georg Büchner, 1836